25 Settembre 2005: L'oro azzurro
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La nuova "guerra sporca"
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Di Giovanna Vitrano
Dopo aver combattuto e vinto la “guerra dell’acqua” nel 2000, la Bolivia si trova a dover combattere contro il gigante statunitense Bechtel. Chiede 25 milioni di dollari di risarcimento allo stesso popolo che non volle pagare l’acqua a un prezzo triplicato
Era il 1999. L’ex colonnello Hugo Banzer Suarez era il Presidente della Repubblica di Bolivia. Un piccolo stato a cavalcioni delle Ande, stretto tra il gigante Brasile, la passionale Argentina, il misterioso Paraguay e gli instabili Cile e Perù.
L’economia della Bolivia, come sempre, era tutta una teoria di numeri in rosso. E in più, a rendere ancora peggiori le condizioni di vita dei suoi abitanti – confusi dalle tante novità portate dal "Plan Bolivia", una su tutte il progetto di distruzione delle coltivazioni di coca ( detto plan de desarollo alternativo o plan coca cero) e una terribile siccità iniziava a rendere impossibile la coltivazione dei campi.
LA GUERRA DELL’ACQUA
Nel 1999 Banzer ebbe la felice idea di privatizzare l’acqua nel dipartimento di Cochabamba, terza città boliviana, capoluogo dell’omonimo tropico in cui le piantagioni di coca rappresentavano l’unica difesa contro la fame degli indios del luogo.
Il processo di privatizzazione del sistema idrico cochabambino è avvolto nelle oscurità del palazzo del governo. L’unica cosa che si potè immediatamente constatare fu un aumento del prezzo dell’acqua fino al 300%, aumento che andava direttamente nelle tasche dei signori dell’impresa privata “Aguas del Tunari S.A.”, ramificazione locale del gigante statunitense Bechtel. Una multinazionale – con sede in San Francisco, California – che nel 2001 ha presentato un saldo attivo pari al doppio del prodotto interno lordo della Bolivia.
In pochissimi mesi gli indios si trovarono costretti a scegliere se mangiare o pagare l’acqua per bere e per l’irrigazione dei campi. Nell’aprile del 2000 iniziarono le prime manifestazioni. I cocaleros, gli indios coltivatori della foglia di coca, iniziarono a bloccare le strade di collegamento tra Cochabamba, La Paz e Santa Cruz, ovvero le uniche strade in grado di garantire lo scambio di merci all’interno del Paese. A capo del sindacato cocalero era Evo Morales Ayma.
In agosto gli scontri più feroci: i dalmatas della GES armati fino ai denti da un lato, i cocaleros e le loro pietre e i loro bastoni dall’altra. Una volta sepolti i morti, uomini vecchi o donne che fossero, forse anche per coprire questa carneficina, il governo, dopo poco più di sei mesi, rescisse il contratto con la “Aguas de Tunari S.A.”.
■ IL RISARCIMENTO
La Bechtel, ovviamente, ha chiesto il risarcimento per i “danni subiti” a causa della rescissione del contratto prima dei 40 anni previsti dall’accordo. Cifra richiesta a uno dei paesi più poveri del mondo: 25 milioni di dollari.
Lo scorso primo luglio l’ente supervisore di san Francisco ha approvato una risoluzione con cui si esige che la Bechtel “desista immediatamente dalla sua richiesta”.
Ma il 6 luglio scorso la Bechtel ha fatto ricorso al CIADI, il Centro Internacional de Arreglo de Diferencias relativas a Inversiones. E qui la musica potrebbe essere diversa.
■ LA CORTE SEGRETA
Il Ciadi dovrebbe essere una corte di giustizia in grado di far giungere ad un accordo le parti in contrasto già firmatarie di accordi legali. Di certo si sa che è direttamente alle dipendenze del Banco Mondiale e che, molto probabilmente, è particolarmente attenta alle esigenze dei grandi investitori. Le multinazionali, appunto.
Il Ciadi ha fatto sapere che molto presto verrà formata una commissione di tre persone. Sarà questa commissione a prendere una decisione “irrevocabile”. La commissione “lavora a porte chiuse”. Da qui si desume che la gente di Bolivia, assetata e derubata, non avrà alcuna possibilità di esternare le sue motivazioni, men che meno di sapere i risultati dell’inchiesta. I boliviani non sapranno mai neppure i nomi dei componenti di questa corte segreta.
■ IL CONTRATTACCO
Insomma, la stessa impresa che ha provato ad obbligare i cochabambini a pagare l’acqua a cifre astronomiche, adesso prova a costringere l’intero Paese ad aumentare il suo debito estero, già molto elevato (per “fortuna” c’è l’FMI pronta a prestare qualche milioncino qui e qualche milioncino là, ndr). Contro le richieste della Bechtel si sta organizzando, però, una coalizione, una specie di flotta composta da vari individualità. C’è la Coordinadora del Agua, una specie di supervisione delle risorse idriche boliviane; c’è la Federcion de Regante e la Fundacion Solon. Con loro si sono schierati il Democracy Center, il Public Citizen, l’International Forum of Globalization, il Global Exchange e l’Institute for Policy Studies statunitensi, oltre all’organizzazione X minus Y olandese.
Un contrattacco poco numeroso e poco “armato”. Questi "soldati" hanno già avuto una prima vittoria a San Francisco. E’ stata una battaglia. Adesso bisognerà vincere questa nuova “guerra sucia”.
[ http://www.selvas.org/dossenerg9.html ]
Postato da: Sandro "www.signoraggio.com" Pascucci il 25.09.05 22:35
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Chi è Salvatore Ermenegildi:
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• http://tinyurl.com/7hhgt
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• sandropascucci@yahoo.it
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• lecensuredelbeppe.blogspot.com
• controfavore.blogspot.com
Postato da: Sandro "www.signoraggio.com" Pascucci il 25.09.05 22:24
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Tremonti è meglio di Grillo:
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Duisenberg, costose per l'Italia le piccole banconote di euro
La risposta della Banca Centrale Europea alla proposta di Giulio Tremonti
(Conferenza stampa presidente BCE 12.9.2002)
La Banca Centrale Europea sta valutando le implicazioni dell'introduzione di banconote da uno e due euro suggerita dal nostro ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Lo ha rivelato il presidente della BCE Willem Duisenberg rispondendo il 12 settembre a una domanda sull'argomento nel corso di una conferenza stampa a Francoforte. L'introduzione di queste due nuove banconote non sarebbe però un affare né per l'Italia né per gli altri Paesi che attualmente godono del diritto di "signoraggio" sulle monete. (13 settembre 2002)
Estratto della conferenza stampa del presidente della BCE, Willem F. Duisenberg, Francoforte 12.9.2002
Domanda: "Mr Tremonti, il ministro italiano dell’Economia, ha proposto l’adozione delle banconte da 1 e 2 euro, insieme con le monete allo scopo di impedire ulteriori aumenti dei prezzi. Il 74% degli italiani è d’accordo con questa proposta e noi vogliamo sapere che cosa pensa lei di questo e se ne avete parlato alla Banca centrale europea. Grazie."
Duisenberg: “Non abbiamo progetti di introdurre banconote da 1 o 2 euro, ma ne abbiamo sentito parlare. Naturalmente, ne abbiamo discusso. Stiamo valutando le implicazioni di introdurre tali banconote. In linea di principio non abbiamo niente contro questo progetto, ma stiamo valutando le implicazioni e spero che Mr Tremonti si renda conto che se tale banconota dovesse essere introdotta, egli perderebbe il diritto di signoraggio che si accompagna ad essa. Dunque se egli, come ministro dell’Economia, ne sarebbe contento non lo so.”
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Postato da: Sandro "www.signoraggio.com" Pascucci il 25.09.05 22:22
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Bruno Tarquini (La banca, la moneta e l'usura):
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"Quindi l’Istituto di Emissione immette in circolazione banconote che sono non solo prive di alcuna copertura (neanche parziale) o garanzia, ma anche strutturate come false cambiali, che da un lato offrono una parvenza di legalità alla loro iscrizione nel passivo dell’azienda, dall’altro costituiscono un “debito inesigibile”, come affermano le stesse autorità monetarie, inventando una fattispecie giuridica di cui facilmente si può misurare l’assurdità. A parte, infatti, che la inesigibilità non può che riguardare il credito (perché è questo che, caso mai, non può essere esatto), con la formula del “debitore inesigibile” si fa decidere allo stesso debitore di non pagare il debito.
Una cosa è dire che “il credito” è inesigibile perché il debitore non può pagare, altra cosa è invece dire che esso è inesigibile perché il debitore (la Banca Centrale) per legge ha la garanzia di non dover pagare.
Riassumendo, delle due l’una: o la Banca d’Italia non è proprietaria della moneta al momento dell’emissione (come hanno affermato i rappresentanti del governo rispondendo alle interrogazioni parlamentari) ed allora appare del tutto ingiustificato che ne tragga un utile, tanto più che la banca stessa assume di essere debitrice dei simboli monetari emessi, così da iscriverli come posta passiva nel proprio bilancio; oppure la Banca Centrale (contrariamente a quanto dichiarato dai due Sottosegretari di Stato) è proprietaria di quella moneta e con giustificazione (solo apparente) ne ritrae un utile dal suo prestito al sistema economico nazionale, ma allora assume i contorni di un fatto illecito far figurare come poste passive operazioni che sono invece indubbiamente attive."
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Postato da: Sandro "www.signoraggio.com" Pascucci il 25.09.05 22:17
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25 settembre 2005: 62.018 accessi
grazie per la fiducia :)
Postato da: Sandro "www.signoraggio.com" Pascucci il 25.09.05 21:51
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**********************
X Beppe grillo...
**********************
e per il suo Staff...
**********************
AVETE ROTTO I COGLIONI....
1)ANDATE A LAVORARE, svegliateve alle 6 di mattina!!!!!
2) ANDATE NEI CAMPI A ZAPPARE
3) ANDATE ALLA FIAT DI CASSINO IN CATENA DI MONTAGGIO
4) ANDATE A FARE VOLONTARIATO IN QUALCHE PAESE
I SOLDARELLI VE-LI-DOVETE-GUADAGNARE LAVORANDO, NO ALZANDO COLLETTE PER PAGINE PSEUDO ACCUSATORIE
avete-rotto-i-c-o-g-l-i-o-n-i-
Finti moralisti della ceppa
fanculo al portatore GRASSO, e LARDOSO, e ad i suoi sguatteri dello staff
Postato da: meliconi nando il 25.09.05 21:45
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Lettera aperta a Grillo:
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• Se credi che il signoraggio esista e sia un problema allora parlane, ora, subito.
• Hai fatto una tourneé nel 1998, "Apocalisse morbida"? bèh! è stata 'troppo' morbida, credimi...
• Vogliamo riprovarci o no?
• Dopo 7 anni :
· C'è stato l'esperimento del SIMEC
· C'é stata la diffusione pro-capite di utenti evoluti in Rete
· Ci sono stati studi più approfonditi in materia
· Ci sono condizioni politiche più favorevoli, sia in Italia che all'estero
· Per ogni minuto che passa in questo stato di schiavitù, ci sono milioni di persone che soffrono, guerre che falciano vite a decine/sec, usurai che se la ridono, famiglie ridotte sul lastrino.
• Tu BEPPE GRILLO HAI IL DOVERE MORALE DI FARE QUALCOSA, invece passi il tuo tempo a bannarmi e censurarmi e ostacolarmi nella mia piccola opera di risveglio sociale collettivo. PERCHE'?
• Ti ho chiesto se avevi "problemi" a parlarne e hai negato (avrei capito eventuali "problemi" e ti ho detto che ti avrei lasciato giocare col tuo blogg8 se correvi qualche rischio ma pare che così non è - parole tue)
• "Chi sa ma non fa" e' CORRESPONSABILE del dolore che il sistema bancario infligge al popolo.
• Invece di starmi addosso (con risultati nulli - compreso far visualizzare il mio indirizzo di casa e telefono sul tuo blogg8, a disposizione di eventuali fanatici maneschi) provvedi a divulgare la lotta al signoraggio e alla riserva frazionaria.
• Per una volta fai una cosa utile. Ingoia l'orgoglio e adoperati per migliorare la vita a milioni di persone.
• Invece di cancellare, scrivi!
• SVEGLIATI GRILLO !!!
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Postato da: Sandro "www.signoraggio.com" Pascucci il 25.09.05 21:19
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• a tutti quelli che mi scrivono in mail:
apprezzo le Vostre mail ma a me non servono più di tanto.
• E' più importante per la lotta al signoraggio (e alla censura di questo blog) che continuate a postare qui i Vostri messaggi di supporto e denuncia.
• Non temete ripercussioni o minacce. Lo so che siete stati sottoposti a censure e siete 'stranamente' neo-destinatari di mail con virus, ma questo non deve fermarVi.
• ogni post si può semplicemente firmare con
[ no al signoraggio; no alla censura ]
• rimanere nell'oscurità non comporterà nessun miglioramento e il cosiddetto "Er Cicalone de' Sant'Ilario" continuerà a 'veicolare' le 'sue' informazioni (che non sono ne originali ne risolutive) in discorsi sempre più appiattiti e inutili.
• Pensate che 4 o 4000 mail facciano pressione a Barroso o Fazio? ma andiamo...
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Postato da: Sandro "www.signoraggio.com" Pascucci il 25.09.05 20:57
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Scoop: dopo 122 anni Bankitalia S.p.A. confessa!
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Il Cittadino medio, anche se di buona cultura (spesso di elevata cultura), ignora il fatto che la Banca d'Italia è una Società per Azioni totalmente privata e svincolata dallo Stato. Da sempre, poi, non è mai esistito un elenco ufficiale dei partecipanti al capitale di questa azienda privata denominata Bankitalia S.p.A. Alcuni anni fa uno studio di Mediobanca ha "ricostruito" [http://tinyurl.com/7el84] l'azionariato della Banca d'Italia, ossia ha determinato, in modo empirico, chi fossero i VERI e CELATI proprietari dell'istituto in questione. Sul sito web della Banca d'Italia NON ERA PRESENTE, fino ad ora, un elenco ufficiale degli azionisti. Ora è presente questo elenco [http://tinyurl.com/d69vr], creato il 20 settembre 2005. (Personalmente ne sono venuto a conoscenza oggi 23 settembre 2005). Anche da ricerche effettuate in Internet, è risultato che il documento non era presente fino a pochi giorni fa. Perché solo ora la Banca d'Italia ha pubblicato l'elenco dei suoi proprietari? Perché neanche il Senato della Repubblica Italiana pubblica nei suoi verbali [http://tinyurl.com/955r8] l'elenco degli azionisti?
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Postato da: Sandro "www.signoraggio.com" Pascucci il 25.09.05 18:33
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x Beppe Grillo:
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Apri un Post sul signoraggio.
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Postato da: Sandro "www.signoraggio.com" Pascucci il 25.09.05 18:22
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La nuova "guerra sporca"
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Di Giovanna Vitrano
Dopo aver combattuto e vinto la “guerra dell’acqua” nel 2000, la Bolivia si trova a dover combattere contro il gigante statunitense Bechtel. Chiede 25 milioni di dollari di risarcimento allo stesso popolo che non volle pagare l’acqua a un prezzo triplicato
Era il 1999. L’ex colonnello Hugo Banzer Suarez era il Presidente della Repubblica di Bolivia. Un piccolo stato a cavalcioni delle Ande, stretto tra il gigante Brasile, la passionale Argentina, il misterioso Paraguay e gli instabili Cile e Perù.
L’economia della Bolivia, come sempre, era tutta una teoria di numeri in rosso. E in più, a rendere ancora peggiori le condizioni di vita dei suoi abitanti – confusi dalle tante novità portate dal "Plan Bolivia", una su tutte il progetto di distruzione delle coltivazioni di coca ( detto plan de desarollo alternativo o plan coca cero) e una terribile siccità iniziava a rendere impossibile la coltivazione dei campi.
LA GUERRA DELL’ACQUA
Nel 1999 Banzer ebbe la felice idea di privatizzare l’acqua nel dipartimento di Cochabamba, terza città boliviana, capoluogo dell’omonimo tropico in cui le piantagioni di coca rappresentavano l’unica difesa contro la fame degli indios del luogo.
Il processo di privatizzazione del sistema idrico cochabambino è avvolto nelle oscurità del palazzo del governo. L’unica cosa che si potè immediatamente constatare fu un aumento del prezzo dell’acqua fino al 300%, aumento che andava direttamente nelle tasche dei signori dell’impresa privata “Aguas del Tunari S.A.”, ramificazione locale del gigante statunitense Bechtel. Una multinazionale – con sede in San Francisco, California – che nel 2001 ha presentato un saldo attivo pari al doppio del prodotto interno lordo della Bolivia.
In pochissimi mesi gli indios si trovarono costretti a scegliere se mangiare o pagare l’acqua per bere e per l’irrigazione dei campi. Nell’aprile del 2000 iniziarono le prime manifestazioni. I cocaleros, gli indios coltivatori della foglia di coca, iniziarono a bloccare le strade di collegamento tra Cochabamba, La Paz e Santa Cruz, ovvero le uniche strade in grado di garantire lo scambio di merci all’interno del Paese. A capo del sindacato cocalero era Evo Morales Ayma.
In agosto gli scontri più feroci: i dalmatas della GES armati fino ai denti da un lato, i cocaleros e le loro pietre e i loro bastoni dall’altra. Una volta sepolti i morti, uomini vecchi o donne che fossero, forse anche per coprire questa carneficina, il governo, dopo poco più di sei mesi, rescisse il contratto con la “Aguas de Tunari S.A.”.
■ IL RISARCIMENTO
La Bechtel, ovviamente, ha chiesto il risarcimento per i “danni subiti” a causa della rescissione del contratto prima dei 40 anni previsti dall’accordo. Cifra richiesta a uno dei paesi più poveri del mondo: 25 milioni di dollari.
Lo scorso primo luglio l’ente supervisore di san Francisco ha approvato una risoluzione con cui si esige che la Bechtel “desista immediatamente dalla sua richiesta”.
Ma il 6 luglio scorso la Bechtel ha fatto ricorso al CIADI, il Centro Internacional de Arreglo de Diferencias relativas a Inversiones. E qui la musica potrebbe essere diversa.
■ LA CORTE SEGRETA
Il Ciadi dovrebbe essere una corte di giustizia in grado di far giungere ad un accordo le parti in contrasto già firmatarie di accordi legali. Di certo si sa che è direttamente alle dipendenze del Banco Mondiale e che, molto probabilmente, è particolarmente attenta alle esigenze dei grandi investitori. Le multinazionali, appunto.
Il Ciadi ha fatto sapere che molto presto verrà formata una commissione di tre persone. Sarà questa commissione a prendere una decisione “irrevocabile”. La commissione “lavora a porte chiuse”. Da qui si desume che la gente di Bolivia, assetata e derubata, non avrà alcuna possibilità di esternare le sue motivazioni, men che meno di sapere i risultati dell’inchiesta. I boliviani non sapranno mai neppure i nomi dei componenti di questa corte segreta.
■ IL CONTRATTACCO
Insomma, la stessa impresa che ha provato ad obbligare i cochabambini a pagare l’acqua a cifre astronomiche, adesso prova a costringere l’intero Paese ad aumentare il suo debito estero, già molto elevato (per “fortuna” c’è l’FMI pronta a prestare qualche milioncino qui e qualche milioncino là, ndr). Contro le richieste della Bechtel si sta organizzando, però, una coalizione, una specie di flotta composta da vari individualità. C’è la Coordinadora del Agua, una specie di supervisione delle risorse idriche boliviane; c’è la Federcion de Regante e la Fundacion Solon. Con loro si sono schierati il Democracy Center, il Public Citizen, l’International Forum of Globalization, il Global Exchange e l’Institute for Policy Studies statunitensi, oltre all’organizzazione X minus Y olandese.
Un contrattacco poco numeroso e poco “armato”. Questi "soldati" hanno già avuto una prima vittoria a San Francisco. E’ stata una battaglia. Adesso bisognerà vincere questa nuova “guerra sucia”.
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Postato da: Sandro "www.signoraggio.com" Pascucci il 25.09.05 22:35
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Postato da: Sandro "www.signoraggio.com" Pascucci il 25.09.05 22:24
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Tremonti è meglio di Grillo:
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Duisenberg, costose per l'Italia le piccole banconote di euro
La risposta della Banca Centrale Europea alla proposta di Giulio Tremonti
(Conferenza stampa presidente BCE 12.9.2002)
La Banca Centrale Europea sta valutando le implicazioni dell'introduzione di banconote da uno e due euro suggerita dal nostro ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Lo ha rivelato il presidente della BCE Willem Duisenberg rispondendo il 12 settembre a una domanda sull'argomento nel corso di una conferenza stampa a Francoforte. L'introduzione di queste due nuove banconote non sarebbe però un affare né per l'Italia né per gli altri Paesi che attualmente godono del diritto di "signoraggio" sulle monete. (13 settembre 2002)
Estratto della conferenza stampa del presidente della BCE, Willem F. Duisenberg, Francoforte 12.9.2002
Domanda: "Mr Tremonti, il ministro italiano dell’Economia, ha proposto l’adozione delle banconte da 1 e 2 euro, insieme con le monete allo scopo di impedire ulteriori aumenti dei prezzi. Il 74% degli italiani è d’accordo con questa proposta e noi vogliamo sapere che cosa pensa lei di questo e se ne avete parlato alla Banca centrale europea. Grazie."
Duisenberg: “Non abbiamo progetti di introdurre banconote da 1 o 2 euro, ma ne abbiamo sentito parlare. Naturalmente, ne abbiamo discusso. Stiamo valutando le implicazioni di introdurre tali banconote. In linea di principio non abbiamo niente contro questo progetto, ma stiamo valutando le implicazioni e spero che Mr Tremonti si renda conto che se tale banconota dovesse essere introdotta, egli perderebbe il diritto di signoraggio che si accompagna ad essa. Dunque se egli, come ministro dell’Economia, ne sarebbe contento non lo so.”
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Postato da: Sandro "www.signoraggio.com" Pascucci il 25.09.05 22:22
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Bruno Tarquini (La banca, la moneta e l'usura):
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"Quindi l’Istituto di Emissione immette in circolazione banconote che sono non solo prive di alcuna copertura (neanche parziale) o garanzia, ma anche strutturate come false cambiali, che da un lato offrono una parvenza di legalità alla loro iscrizione nel passivo dell’azienda, dall’altro costituiscono un “debito inesigibile”, come affermano le stesse autorità monetarie, inventando una fattispecie giuridica di cui facilmente si può misurare l’assurdità. A parte, infatti, che la inesigibilità non può che riguardare il credito (perché è questo che, caso mai, non può essere esatto), con la formula del “debitore inesigibile” si fa decidere allo stesso debitore di non pagare il debito.
Una cosa è dire che “il credito” è inesigibile perché il debitore non può pagare, altra cosa è invece dire che esso è inesigibile perché il debitore (la Banca Centrale) per legge ha la garanzia di non dover pagare.
Riassumendo, delle due l’una: o la Banca d’Italia non è proprietaria della moneta al momento dell’emissione (come hanno affermato i rappresentanti del governo rispondendo alle interrogazioni parlamentari) ed allora appare del tutto ingiustificato che ne tragga un utile, tanto più che la banca stessa assume di essere debitrice dei simboli monetari emessi, così da iscriverli come posta passiva nel proprio bilancio; oppure la Banca Centrale (contrariamente a quanto dichiarato dai due Sottosegretari di Stato) è proprietaria di quella moneta e con giustificazione (solo apparente) ne ritrae un utile dal suo prestito al sistema economico nazionale, ma allora assume i contorni di un fatto illecito far figurare come poste passive operazioni che sono invece indubbiamente attive."
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Postato da: Sandro "www.signoraggio.com" Pascucci il 25.09.05 21:51
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1)ANDATE A LAVORARE, svegliateve alle 6 di mattina!!!!!
2) ANDATE NEI CAMPI A ZAPPARE
3) ANDATE ALLA FIAT DI CASSINO IN CATENA DI MONTAGGIO
4) ANDATE A FARE VOLONTARIATO IN QUALCHE PAESE
I SOLDARELLI VE-LI-DOVETE-GUADAGNARE LAVORANDO, NO ALZANDO COLLETTE PER PAGINE PSEUDO ACCUSATORIE
avete-rotto-i-c-o-g-l-i-o-n-i-
Finti moralisti della ceppa
fanculo al portatore GRASSO, e LARDOSO, e ad i suoi sguatteri dello staff
Postato da: meliconi nando il 25.09.05 21:45
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Lettera aperta a Grillo:
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• Se credi che il signoraggio esista e sia un problema allora parlane, ora, subito.
• Hai fatto una tourneé nel 1998, "Apocalisse morbida"? bèh! è stata 'troppo' morbida, credimi...
• Vogliamo riprovarci o no?
• Dopo 7 anni :
· C'è stato l'esperimento del SIMEC
· C'é stata la diffusione pro-capite di utenti evoluti in Rete
· Ci sono stati studi più approfonditi in materia
· Ci sono condizioni politiche più favorevoli, sia in Italia che all'estero
· Per ogni minuto che passa in questo stato di schiavitù, ci sono milioni di persone che soffrono, guerre che falciano vite a decine/sec, usurai che se la ridono, famiglie ridotte sul lastrino.
• Tu BEPPE GRILLO HAI IL DOVERE MORALE DI FARE QUALCOSA, invece passi il tuo tempo a bannarmi e censurarmi e ostacolarmi nella mia piccola opera di risveglio sociale collettivo. PERCHE'?
• Ti ho chiesto se avevi "problemi" a parlarne e hai negato (avrei capito eventuali "problemi" e ti ho detto che ti avrei lasciato giocare col tuo blogg8 se correvi qualche rischio ma pare che così non è - parole tue)
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• Pensate che 4 o 4000 mail facciano pressione a Barroso o Fazio? ma andiamo...
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Scoop: dopo 122 anni Bankitalia S.p.A. confessa!
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Il Cittadino medio, anche se di buona cultura (spesso di elevata cultura), ignora il fatto che la Banca d'Italia è una Società per Azioni totalmente privata e svincolata dallo Stato. Da sempre, poi, non è mai esistito un elenco ufficiale dei partecipanti al capitale di questa azienda privata denominata Bankitalia S.p.A. Alcuni anni fa uno studio di Mediobanca ha "ricostruito" [http://tinyurl.com/7el84] l'azionariato della Banca d'Italia, ossia ha determinato, in modo empirico, chi fossero i VERI e CELATI proprietari dell'istituto in questione. Sul sito web della Banca d'Italia NON ERA PRESENTE, fino ad ora, un elenco ufficiale degli azionisti. Ora è presente questo elenco [http://tinyurl.com/d69vr], creato il 20 settembre 2005. (Personalmente ne sono venuto a conoscenza oggi 23 settembre 2005). Anche da ricerche effettuate in Internet, è risultato che il documento non era presente fino a pochi giorni fa. Perché solo ora la Banca d'Italia ha pubblicato l'elenco dei suoi proprietari? Perché neanche il Senato della Repubblica Italiana pubblica nei suoi verbali [http://tinyurl.com/955r8] l'elenco degli azionisti?
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Postato da: Sandro "www.signoraggio.com" Pascucci il 25.09.05 18:33
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Postato da: Sandro "www.signoraggio.com" Pascucci il 25.09.05 18:22
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